Tablica narodów (Rdz 10,1-32) czyli jak doświadczenie historyczne wpłynęło na refleksję wiary
Journal Title: Studia Koszalińsko-Kołobrzeskie - Year 2009, Vol 0, Issue 14
Abstract
L’analisi di Gen 10 fa pensare che il testo, anche se i suoi singoli elementi potevano esistere prima indipendentamente, è una composizione postesilica. Questa convinzione viene basata sui segenti osservazioni: 1. Il concetto d’unità primordiale di tutte le nazioni esige un universalismo che le sue origini trova nella teologia di creazione. Si tratta evidentamente di un elemento primario ad un ordine storico. Grazie ad un’continuazione dell’atto creativo Dio entra nella storia umana, ma allo stesso momento rimane transcendente riguardo ad essa. Le tradizoioni sull’elezione di Israele sono preparate (Eber, Sem), ma non giocano ancora nessun ruolo nel testo. 2. La scoperta di un tale universalismo di Dio di Israele appare durante e dopo l’esilio babilonese. Allora il popolo eletto, grazie alle genealogie cercava di stabilitre sia la propria identità, sia il suo ruolo nella grande cerchia di diverse nazioni e culture del mondo, sapendo allo stesso tempo, che non apartiene né alle quelle piú antiche, né alle quelle piú grandi. 3. La tavola è un tipo di “mappa del mondo” la qualle descrive piuttosto l’esperienza storica e politica di Israele nelle sue relazioni reciproche con gli altri popoli della terra. La nuova esperienza storica e la nuova riflessione di fede aiuta ad approfondire sia i valori della propria elezione, sia il ruolo del popolo eletto nella storia di salvezza. 4. La tavola chiaramente si oppone alle conotazioni mitiche riguardo agli inizi del monodo e dei popoli, come anche di Israele stesso. Tutto che l’umanità ha sperimentato finora ha le conotazioni puramente storiche ed è una conseguenza delle scelte umane, controlate però sepre da parte di Dio Creatore.
Authors and Affiliations
Janusz Lemański
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