L’articolazione degli interessi nell’ambito del processo politico decisionale – i gruppi di interesse (le lobbies), l’audizione pubblica, le petizioni, i think tank (i gruppi di esperti o di riflessione) e le fondazioni politiche

Abstract

Nell’Europa occidentale fin dai primi anni sessanta del Novecento prende forma il processo di ridefinizione del potere dello stato che si manifesta, tra gli altri, con un continuo indebolimento dei partiti politici insieme alla crescita dell’importanza dei gruppi di tendenza non governativi con caratteristiche soprannazionali e nazionali. A livello sovrannazionale si tratta soprattutto di potenti aziende multinazionali (le corporation) e maggiori organizzazioni internazionali, tra cui la transnazionale per eccellenza l’Unione Europea. Anche i gruppi d’interesse sono diventati attori piü rilevanti a livello nazionale. Una delle origini di tale processo è la trasformazione del paradigma dello stato e della società. Sotto l’influenza della dottrina liberale, prevalente negli stati democratici moderni, la nazione (vista come una comunità etnica fondata sui pilastri sotto forma di grandi gruppi sociali: operai, contadini/agricoltori, la borghesia, proprietari terrieri etc.) è stata sostituita dalla società percepita come un insieme di numerevoli minoranze che stanno alla base di gruppi di interesse e/o pressione autonomi. Questi gruppi si formano e dissolvono parzialmente, frequentemente sovrapponendosi. I loro interessi sono sovente contradditori. Gli individui non sono sempre in grado di individuare i propri interessi nell’appartenere ad un gruppo specifico od ad un altro. La loro composizione viene sottoposta a modifiche continue e dinamiche. Spesso i gruppi rivaleggiano tra loro in una lotta finalizzata ad avere accesso ai vari poteri e/o livelli decisonali. I partiti politici diventano inefficienti nel confronto di una dinamica rapida dei gruppi di interesse. Il ruolo dei cosiddetti “enti intermediari”, localizzati tra l’individuo e gli organi del potere, è svolto dai partiti politici principalmente durante la campagna elettorale. Al di fuori di questo periodo il ruolo degli intermediari è acquisito da altri soggetti che riescono in un modo migliore rispetto ai partiti politici a svolgere il ruolo di portavoce degli interessi degli individui. I gruppi di interesse sono diversi dai partiti politici. Essi possono assumere una forma qualsiasi a seconda di vari fattori, come per esempio il tipo di interesse rappresentato, la numerosità del gruppo o il tempo richiesto per conseguire un esito desiderato. Il gruppo ha di solito un carattere temporaneo: esso nasce al fine di conseguire un determinato interesse che congiunge i suoi membri e si scioglie insieme al suo conseguimento, oppure in conseguenza di una sconfitta. La localizzazione fuori dall’area stretta di competizione politica e la mancanza di una dichiarazione obbligatoria su prefenze politiche di un gruppo lo rende immune a cambiamenti politici portati da vittorie e sconfitte elettorali. Un gruppo di interesse non partecipa all’esercizio del potere. Il suo obiettivo principale è invece quello di ottenere risultati concreti congruenti con gli interessi degli individui che ne stanno dietro. Questi gruppi possono assumere una forma di associazioni, fondazioni, sindacati, unioni di lavoratori, organizzazioni di ordine professionale, ma anche rimanere in qualità di un gruppo non formalizzato.

Authors and Affiliations

Marcin Wiszowaty

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  • EP ID EP202469
  • DOI 10.12775/TSP-W.2016.016
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How To Cite

Marcin Wiszowaty (2016). L’articolazione degli interessi nell’ambito del processo politico decisionale – i gruppi di interesse (le lobbies), l’audizione pubblica, le petizioni, i think tank (i gruppi di esperti o di riflessione) e le fondazioni politiche. Studi polacco-italiani di Toruń / Toruńskie studia polsko-włoskie, 0(), 247-271. https://europub.co.uk/articles/-A-202469